Le seduzioni economiche di Faust (2015) by Geminello Alvi

Le seduzioni economiche di Faust (2015) by Geminello Alvi

autore:Geminello Alvi [Alvi, Geminello]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Adelphi
pubblicato: 2016-03-28T22:00:00+00:00


Per quanto la ripresa della produzione nei primi due anni dopo la guerra avesse superato l’intensità di quella successiva alla prima guerra mondiale, le conclusioni ottimistiche sulla produzione, che anche di recente molti ne hanno tratto, non sono giustificate. Ancora nel 1947 era drammatica l’assenza delle materie prime e dei beni intermedi più essenziali: carbone, legno, acciaio ed energia elettrica. Il risultato di questo strangolamento della produzione industriale era, all’interno, la riduzione del reddito disponibile dei consumatori, i quali, costretti all’indigenza, aumentavano la proporzione di redditi spesa in consumi. Ma quest’aumento di domanda si scontrava con un’offerta impossibilitata ad aumentare e generava quindi automaticamente inflazione. Verso l’estero poi dall’impossibilità di espandersi conseguiva l’impossibilità di raggiungere un livello di esportazioni tale da bilanciare le importazioni di materie prime e macchinari necessari a riavviare l’accumulazione. In una situazione di questo genere, aggravata tra l’altro dalle avversità meteorologiche che pregiudicarono la produzione agricola e quella dell’energia, affidarsi ai meccanismi mercantili sarebbe stato folle: avrebbe significato il contenimento di quelle importazioni di cui proprio il basso livello strangolava la ripresa. Non era quindi pensabile altra azione economica se non quella di elevare ulteriormente il flusso di aiuti all’Europa. Il discorso di Harvard tenuto il 5 giugno 1947 dal Segretario di Stato G. Marshall fu quindi il riconoscimento politico di uno statement of fact economico. Il mercato da solo non avrebbe concesso alle economie europee di riprendersi, complicando anzi sempre più il realizzarsi di un equilibrio nelle relazioni economiche tra Europa, Stati Uniti e Nazioni extraeuropee. Occorreva un grande flusso di prestiti e soprattutto di doni per assicurare la ripresa dell’Europa. Da una manovra solo mercantile, data l’esiguità delle riserve in dollari dei vari Paesi europei, sarebbe derivato il crollo della produzione e quindi solamente nuova inflazione.

Dai dati della tabella che segue può seguirsi facilmente l’effetto degli aiuti americani sul finanziamento del deficit europeo negli anni economici decisivi del dopoguerra.

Tab. 4. Finanziamenti del deficit europeo vis à vis dei Paesi extraeuropei, in miliardi di dollari



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